martedì 9 giugno 2009

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Il writing, anche detto (secondo alcuni impropriamente) graffitismo, è una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi sul tessuto urbano. Correlata ad essa sono gli atti dello scrivere il proprio nome d'arte (tag) diffondendolo come fosse un logo. Il fenomeno, ricordando la pittura murale (murales - disegni su muro), è da alcuni ad essa accostato, e viene spesso associato ad atti di vandalismo, poiché numerosi adepti utilizzano come supporti espressivi mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico. Generalmente, il nocciolo di writer più vicini ad un serio lavoro di ricerca artistica in un campi piu' protetti come in "hall of fame" , considerano tali attività deprecabili, dimostrando anche nella scelta del supporto per la pittura una maggiore responsabilità e consapevolezza. Il writing è un movimento artistico che abbraccia numerose tipologie di persone, dai piu' giovani agli studenti , ai lavoratori, maschi e femmine, quindi difficile da arginare e controllare. E' anche vero che ogni writer si avvicina a varie scuole di pensiero, chi piu' legale e chi meno... ma la cosa basilare è che qualsiasi sia la sua inclinazione si deve basare su una ricerca e studio di un'evoluzione personale, arrivando ad uno stile proprio in modo tale da distinguersi dagli altri ed essere notato maggiormente.Nel corso degli anni molti artisti hanno comunque maturato nuove tendenze creative per cui, pur mantenendo radici nel "Graffiti Writing", si è riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nell'abbigliamento, contaminando il tipico stile degli anni '80 con ideali più razionali e vicini alla grafica. Si parla di tendenze artistiche "Post-Graffiti" in particolare riferendosi alla Street Art, e di Graffiti Design per le influenze oramai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. È possibile affermare che molti artisti oramai integrati nel sistema convenzionale del mercato dell'arte, traggono il loro valore da esperienze precedenti spesso formalmente illegali. Non è una novità osservando i risvolti delle Avanguardie di primo Novecento, oppure gli happenings degli anni Settanta, tuttavia movimenti del genere non avevano mai raggiunto una scala globale. Il confine fra Arte e Vandalismo e tra Fascino e Illegalità contiene quindi una vasta gamma di sfumature, e ad illuminare il pubblico, spesso capace di interpretare correttamente gli stilemi ed i concetti proposti, ci hanno pensato artisti e designer ormai di fama internazionale come il tedesco Mirko Daim Reissler, l'inglese Banksy, i francesi 123 Klan, lo spagnolo La Mano, l'olandese Neck, l'italiano Eron, volutamente evitando la scena americana, totalmente diversa da quella

1 commento:

  1. grande alex.. bel blog! che i writer non siano vandali, ma artisti veri e proprio mi sembra evidente! fortissimo Banksy detto il "ratto".. speroi che anche lui si comporti come i ratti nella vita.. aahahah cmq qnd hai tempo visita il mio blog.
    andrearusso-guccini.blogspot.com

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